Direttive tecniche, volano gli stracci sul web. Ma la verità (forse) sta nel mezzo

martedì 26 settembre 2023 · Mass media
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Con un giro di parole nemmeno tanto delicato, Max Verstappen sabato pomeriggio dopo la pole di Suzuka rispondeva così ai giornalisti:

People started talking about, ‘It’s all because of the technical directives’. Well, I think they can go suck on an egg. From my side I was just very fired up to have a good weekend here and make sure that we were strong.

Tra Singapore e Suzuka passano sette giorni appena, il Gran Premio del Giappone ristabilisce le gerarchie e restituisce alla Red Bull il primato tecnico dopo la scivolata di Singapore, tant’è che Verstappen era determinato “a vincere – rivelazione di Horner – con un vantaggio di 20 secondi”, e gli sono mancati solo 7 decimi.

La conclusione è che l’aggiornamento delle procedure di verifica della Fia non li abbia penalizzati. Perlomeno non nel lungo periodo, perché non si può escludere che le direttive tecniche sui controlli delle parti flessibili siano state un fattore a Singapore.

È un punto su cui si gioca una guerra d’onore e competenze, volano gli stracci sulla rete e sulla carta stampata fra gli esperti di tecnica, quelli di lunga data e quelli dell’ultima generazione, comunque gente che per un motivo o per un altro deve tirare vendite o click, con una o l’altra tesi.

Ad ogni modo, è possibile che la verità stia nel mezzo. E cioè: a Singapore la Red Bull non reagisce in tempo alle nuove normative perché è quella che più di altre sfrutta certe soluzioni estreme, motivo per cui deve provare – diciamo, improvvisare – una serie di misure che non vanno a buon fine. Tipo il nuovo fondo.

A Suzuka invece arriva preparata, nella prima sessione di prove libere fa un confronto diretto tra nuovo fondo e vecchio fondo, praticamente verifica che le regolazioni stavolta siano giuste, dopodiché è pronta per la passerella verso il sesto titolo.

Per cui, sul contributo delle direttive tecniche hanno tutti ragione. Oppure hanno tutti torto, dipende da che parte si vuole stare. Come in politica.

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