Gran Premio del Giappone 2023 a Suzuka: cos’è successo e chi ha vinto, il weekend in sintesi

domenica 24 settembre 2023 · Race highlights
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Lo scenario. Vengono estesi i contratti di Piastri alla McLaren, di Tsunoda e Ricciardo all’Alpha Tauri. Sul fronte tecnico, la Ferrari cambia il fondo e la Red Bull ripesca quello che aveva scartato a Singapore dopo le prove.

Venerdì. Comanda Verstappen, la Ferrari rimedia 3 decimi con Leclerc, davanti a Norris e Sainz. Si chiude con bandiera rossa per l’uscita di Gasly alla seconda Degner.

Sabato. Verstappen stampa una pole stellare e dà 6 decimi alle McLaren. In Q1 sbatte Sargeant all’ultima curva.  Leclerc, Bottas e Zhou eccedono il tempo limite di percorrenza, violando la norma che la Fia aveva pensato già per Monza, ma scampano la sanzione perché non viene riconosciuto dolo.

La gara. Come qualunque altra prima di Singapore: scontata. La vittoria di Verstappen non è mai a rischio, la Mercedes per la seconda corsa consecutiva s’inventa una strategia folle per sparigliare le carte, ma ancora una volta non va a segno e lascia il podio alle McLaren.

L’ordine d’arrivo. Verstappen, Norris, Piastri, Leclerc, Hamilton, Sainz, Russell, Alonso, Ocon e Gasly a punti. Ritirati Bottas, Perez, Stroll, Sargeant e Albon.

Chi ha vinto. La Red Bull, che torna a vita dopo la scivolata di Singapore. La McLaren che ottiene il miglior risultato della stagione, un doppio podio che mancava dalla doppietta di Monza nel 2021: “Non siamo vicini a Max, ma non siamo nemmeno così indietro”, il commento di Norris.

Chi ha perso. Perez, che dopo le qualifiche già ammetteva: “Sono due passi indietro rispetto a Max”. In gara si scontra con Hamilton alla partenza, sperona Magnussen, deve cambiare due volte il musetto, prende due penalità e 4 punti sulla superlicenza. Oggettivamente: il weekend peggiore da quando corre per la Red Bull.

Le statistiche. Piastri conquista il primo podio di carriera, Norris supera Hulkenberg in testa alla classifica di chi ha fatto più punti senza vincere una gara. La Red Bull si aggiudica il titolo costruttori con 6 gare di anticipo sulla fine del campionato, meglio di McLaren e Ferrari che ne avevano lasciate 5, rispettivamente nell’88 e nel 2004.

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