Interlagos, quell’incidente assurdo fra Alonso e Ocon. Ecco perché la Fia non ha punito nessuno

sabato 4 novembre 2023 · Gran Premi
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Dura mezzora la sospensione della qualifica shootout di Interlagos per consentire di rimettere a posto le barriere dopo l’incidente assurdo fra Esteban Ocon e Fernando Alonso alla curva 3, all’uscita della esse di Senna. Dove Ocon nel 2018 s’era preso con Verstappen, tra l’altro.

Alonso ha appena chiuso un giro lanciato, viene avvisato via radio dal muretto dell’Aston Martin che Ocon sopraggiunge per fare il tempo, per cui si sposta verso l’esterno per dare strada.

Tutto regolare fino a qui, Ocon inizia il sorpasso facendo la traiettoria abituale, cioè passando sul cordolo, sennonché l’Alpine si scompone per sottosterzo, cioè punta verso l’esterno della curva. In quel momento Alonso, per qualche motivo che solo lui sa, ha deciso di tornare già verso la traiettoria, per cui Ocon lo prende violentemente di striscio e vola nella via di fuga, dentro le barriere di gomme.

La Fia li sente entrambi, riguarda le immagini e la telemetria, ascolta le conversazioni coi box e alla fine – tre ore e mezza dopo i fatti – conclude che le colpe sono condivise, nessuno dei due è prevalentemente o totalmente responsabile della collisione, per cui non applica alcun provvedimento disciplinare. È una tesi che ad Alonso sta benissimo:

I mean, one of those situations, wrong place, wrong moment.

Ocon invece resta convinto che l’errore sia di Alonso:

I heard people saying I lost the car, it’s not true. We had corrections like that throughout the whole paddock, even on Lando’s quickest lap he had a correction there and ran wide like this.

Fernando steered to the left in the middle of the corner and didn’t leave enough space and we collided. He was trying to counteract all the arguments, saying he left enough space but reality is if Fernando is not there on the right we don’t collide.

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