Ferrari e Red Bull, effetto sorpresa: tutte le armi nell’ultimo test

lunedì 5 marzo 2012 · Test
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A Jerez la Mercedes aveva girato con la macchina del 2011 per tenersi le cartucce in canna perché con le fabbriche che lavorano a ciclo continuo, anche un giorno fa la differenza per difendere l’esclusiva dalla concorrenza. Red Bull e Ferrari hanno aspettato anche di più: i pezzi forti se li sono tenuti in casa fino al penultimo giorno di prove.

Il toro e il cavallino in Spagna cercavano l’effetto sorpresa, per chiudere tutti i controlli senza dare troppe indicazioni. Diceva Chris Horner: “L’anno scorso non ci potevamo permettere di aspettare l’ultimo test per introdurre cose nuove, quest’anno sì”.

C’era fermento nel paddock. Rispetto alla versione iniziale, la RB8 ha modificato scarichi ed ala anteriore. Webber sminuisce: “Le differenze sono minime”. Ma il soffiaggio adesso sfrutta un principio diverso rispetto a quello che la Ferrari ha già copiato da Newey.

In più – ma questi sono i dettagli che non si vedono – la mappatura è tutta nuova perché con la collaborazione di Renault, il team di Mateschitz stava sfruttando delle regolazioni che l’ultima riprogrammazione delle centraline elettroniche ha definitivamente bandito.

Vettel però ha passato più tempo ai box che in pista, soprattutto a causa della scatola del cambio. Il team assicurava: “Nulla di grave”. Seb però ha chiuso in coda alla classifica, per cui dice: “Non posso esprimermi sui nuovi scarichi, ho girato troppo poco”.

Ferrari nel frattempo ha lavorato su quelli che Pat Fry chiama “quattro sviluppi importanti”. Alonso all’inizio aveva detto: “Questa macchina è stupenda, ma è troppo complessa”. Barcellona l’ha confermato.

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