Dal più giovane al più raccomandato: la griglia 2011 a raggi x

giovedì 24 marzo 2011 · Dal paddock
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Cinque campioni del mondo, quattro debuttanti assoluti, dieci piloti che hanno già vinto almeno una corsa in carriera, qualcuno che torna, qualcuno che se ne va, qualcun altro che insiste malgrado l’età. A Melbourne parte la caccia alla corona di Sebastian Vettel. Un po’ di curiosità.

Il più giovane. Sergio Perez che debutta sulla Sauber a 21 anni dopo cinque vittorie in GP2: “Ma questo – ammette – è tutto un altro mondo”. Perez è anche il primo messicano dai tempi di Héctor Rebaque che aveva gareggiato nel 1981.

Il più anziano. Michael Schumacher, 42 anni. Obiettivo, sempre lo stesso: vincere il campionato del mondo. Il record comunque resta quello di Juan Manuel Fangio che nel 1957 fu iridato per l’ultima volta quando aveva 46 anni.

Il più esperto. Rubens Barrichello, 307 Gran Premi all’attivo, comincia la sua diciottesima stagione in Formula 1, un record assoluto. Il primato era di Patrese, fermo a quota 256 corse. Lontanissimo.

Il più sereno. Sebastian Vettel, con il numero 1 sul musetto, con un contratto pluriennale appena rinnovato. E con la quasi certezza di essere lui l’uomo di punta nel team di Dietrich Mateschitz.

Il più teso. Felipe Massa, che in teoria ha il contratto fino al 2012 ma quest’anno è atteso al varco. Domenicali conferma: “Sa perfettamente che non può permettersi una stagione come quella passata”.

Il più pagato. Fernando Alonso, 30 milioni di euro all’anno di stipendio esclusi gli sponsor secondo l’ultima stima di Business Book GP.

Il più raccomandato. Pastor Maldonado, con il sostegno di Hugo Chávez e del governo del Venezuela per la dote di sponsor a favore della Williams. Ma non scherza nemmeno Vitaly Petrov che ha la spinta di Vladimir Putin.

Il redivivo. Narain Karthikeyan, che torna con l’Hispania dopo 5 anni di categorie minori. Miglior risultato, il quarto posto a Indianapolis nel 2005 quando le Michelin non reggevano in soprelevata: corsero solo le macchine gommate Bridgestone, 6 in tutto. E c’era anche lui sulla Jordan.

Il grande assente. Robert Kubica, dopo il dramma al Rally di Andora. Restano incerti i tempi di recupero. Lui però assicura: “Da questi incidenti si esce anche più forti di prima”. Nel frattempo, al suo posto la Renault fa correre Nick Heidfeld.

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