Mercedes ritira l’appello di Monaco. Damon Hill s’interroga sulla FIA

mercoledì 19 maggio 2010 · Gran Premi
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La Mercedes aveva 48 ore di tempo per confermare l’istanza di appello contro la retrocessione di Michael Schumacher per il sorpasso a Fernando Alonso all’ultima curva del Gran Premio di Monte-Carlo. Martedì pomeriggio, probabilmente consapevole del fatto che il ricorso aveva pochissime chance di essere accolto, il team di Ross Brawn ha desistito e s’è tenuto la sanzione.

Su un aspetto, però, la casa di Stoccarda insiste: la “sproporzione della penalità”, i 20 secondi che spostano Michael dal sesto al dodicesimo posto.

Da parte sua la FIA accetta di discutere non solo la gerarchia delle penalizzazioni di fine corsa, ma anche – e soprattutto – l’ambiguità del regolamento in merito all’uscita della safety car.

Nel frattempo, esce allo scoperto Damon Hill, che a Monte-Carlo era nel pool dei commissari di gara e si è trovato a giudicare il comportamento di Schumacher: “Dopo questa esperienza – racconta Hill – mi sono domandato se sia giusto che i piloti siano messi in condizione di interpretare i regolamenti. Credo che sia più corretto che agiscano piuttosto come consulenti dei commissari”.

A volere gli ex piloti in direzione gara è stato Jean Todt, nel primo blocco di riforme che il Consiglio Mondiale ha approvato a dicembre. Ma si era parlato di un ruolo di supporto, che poi si è concretizzato in modo diverso, con la convocazione dei piloti direttamente nel collegio giudicante.

Prima di Monaco la FIA aveva scelto Alain Prost in Bahrain, Alex Wurz in Australia, Johnny Herbert in Malesia, Tom Kristensen in Cina e Derek Warwick in Spagna. La sorte ha voluto che proprio nel principato ci fosse in cattedra Damon Hill che da Schumi nel ’94 s’è beccato la manovra sleale di Adelaide.

Hill ammette: “Mi sono sentito un po’ a disagio quando a Monaco si è trattato di discutere dell’azione di Schumacher su Alonso. Ma sono convinto di avere agito con senso di giustizia, senza alcun pregiudizio. Mi spiace che il giorno successivo abbia ricevuto delle email sgradevoli”.

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