Monza, le indagini e le intercettazioni. Mentre partono i lavori alla parabolica

lunedì 16 luglio 2012 · Politica
tempo di lettura: 3 minuti

Cominciano a Monza i lavori per rifare l’asfalto in uscita dalla parabolica. Dietro c’è una brutta vicenda che si somma agli intrecci politici del 2011 e all’inchiesta per false fatturazioni e turbativa d’asta per l’appalto di ristorazione.

Il caso nasce a maggio con la Superbike. È un fine settimana tormentato dalla pioggia: gara 1 non viene disputata, gara 2 dura soltanto 14 minuti prima della sospensione. La procura di Monza ipotizza il reato di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, per le cadute alla parabolica.

Sono indagati Enrico Ferrari, che dal 1979 è il direttore dell’autodromo, e Giorgio Beghella Bartoli, il direttore tecnico che in via cautelare è anche sospeso dall’incarico. La sera di sabato 5 maggio e cioè alla vigilia delle gare, vengono intercettati al telefono nell’ambito delle indagini per i reati fiscali, Beghella Bartoli informa Ferrari che alla parabolica c’è “un problema con l’asfalto”. Gli dice: “È venuto su, ci sono due bolle in mezzo alla curva”. E poi gli ordina: “Tienitelo per te, sta’ zitto”. Ferrari lo rassicura: “Certo. Non sono mica matto”. E Beghella Bartoli aggiunge: “È simile a quello che ci è successo nella via di fuga alla variante. Bisogna vedere domani mattina, secondo me non si vede niente lì”. Lo ribadisce anche al geometra Stefano Tremolada: “Se loro non te lo tirano fuori, tu sta’ zitto”.

Tra quelli che finiscono a terra c’è Marco Melandri che alla luce delle intercettazioni commenta: “Io pensavo di essere caduto per una macchia di umido e mi sono anche arrabbiato perché avevo fatto un giro di ricognizione della pista e non avevo visto nulla”.

L’autodromo si difende in un comunicato ufficiale: “Sulla curva parabolica sono stati effettuati 7301 passaggi nei tre giorni, per un totale di 20 cadute. Nessuno dei piloti ha fatto reclamo per le anomalie sulla pista e BMW ha precisato che la telemetria non ha rilevato nessun tipo di problema”.

La Federazione Internazionale Motociclistica comunque ha ritirato l’omologazione. Paolo Guaitamacchi, che per pochi giorni è ancora presidente di SIAS, la società che gestisce l’autodromo, sulla Gazzetta si sfoga: “Il ritiro dell’omologazione, così come il rilascio, dovrebbe avvenire dopo un sopralluogo. Mentre in questo caso la decisione è stata presa sulla base delle notizie di natura giudiziaria apprese durante la convocazione in Procura”. Poi invece l’autodromo precisa che il provvedimento della FIM è una conseguenza dell’intervento di ripristino dell’asfalto, dal momento che la revoca è immediata “qualora venga effettuata anche la più piccola modifica sulla pista”.

Confusione, a due mesi dall’arrivo della Formula 1. La titolarità del Gran Premio d’Italia è di ACI-CSAI che tramite Angelo Sticchi Damiani, il presidente, assicura: “Sono convinto che si arriverà serenamente alla corsa”. Ma sul traguardo dei 90 anni, l’Autodromo Nazionale attraversa una situazione complessa.

Monza,