Tutta colpa del Bahrain: McLaren perde Vodafone (e 75 milioni di dollari)

venerdì 22 marzo 2013 · Politica
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La notizia si riassume in due battute: Vodafone lascia la McLaren dopo 7 anni. Il retroscena invece è più complesso, perché dietro la fine di un accordo che portava ogni anno 75 milioni di dollari a Woking ci sono le ripercussioni della missione in Bahrain nel 2012.

Il rapporto che il Times ha pubblicato venerdì mentre le squadre erano già a Melbourne, dà diversi dettagli sulle ragioni del divorzio, tutte comunque riconducibili al fatto che un anno fa la gara del Bahrain ha ignorato “la violenza delle rivolte in cui centinaia di manifestanti affrontavano la polizia”.

La casa reale di Manama l’anno scorso ha sfruttato la Formula 1 a scopo politico dopo i disordini del 2011 e nonostante continuasse a mietere vittime nella repressione delle manifestazioni. La questione morale non l’ha posta nessuno, né i vertici della FIA né Bernie Ecclestone. Ma nemmeno le squadre volevano lo stop. E la McLaren era una di quelle con le mani più a fondo nella pasta perché il 50 percento del pacchetto del team è di proprietà di Mumtalakat Holding Company con base a Manama.

Secondo la stampa britannica, Vodafone ha sentito a cuore la questione della primavera araba dopo che in Egitto il regime di Hosni Mubarak aveva preteso la chiusura delle rete ed imposto alla compagnia l’invio di messaggi di testo a favore del governo come deterrente per i traditori.

Perciò Vodafone, ma pure un certo numero di sponsor, all’epoca della corsa rinunciarono alle hospitality e cercarono anche di ottenere la rimozione dei loghi dalle livree delle macchine. Una richiesta che finì nel vuoto perché non contemplata dai contratti.

Sta di fatto che adesso la McLaren ha bisogno di un nuovo title sponsor per il 2014. E può giocarsi la partnership con Telmex di Carlos Slim che sostiene da sempre la carriera di Sergio Perez. John Allert, che cura il marchio McLaren, a gennaio già ammetteva: “Quando si ingaggia un pilota si considera quanto è veloce e quanto attrae in termini di sponsor. Per essere una squadra di successo bisogna avere un numero significativo di finanziamenti”.

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