Da Hulkenberg a Kubica, talenti perduti tra squadre minori e contratti mai firmati

venerdì 20 settembre 2019 · Mercato
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È sempre un gioco di tasselli a effetto domino, muovi di qua e stravolgi di là. Non era scontato il rinnovo di Grosjean con l’Haas, scompagina i piani di Nico Hulkenberg che su quel sedile ci aveva messo gli occhi dopo che Mercedes ha imposto Ocon in Renault e di fatto l’ha estromesso.

Steiner coi giornalisti s’è sentito in dovere di giustificare una mossa di mercato che suona come una sorpresa:

Changing the driver, I don’t know if it would help us make the car better. It could, but it could also not. Because the new guy wouldn’t know where we start off. Romain was a big part of getting the understanding of why we are wrong. And we didn’t want to have any more unknowns or risks.

Per cui niente novità e niente rischi. E per l’incredibile Hulk salta un’altra occasione. Perché a rileggere la storia, di lui s’è sempre detto un gran bene e poi all’atto pratico i contratti importanti non li ha mai chiusi. Compreso quello con la Ferrari all’epoca di Stefano Domenicali.

Adesso le chance di restare nel giro come titolare si fanno flebili, a meno che non arrivi un’offerta da Red Bull oppure lui non si offra alla Williams, per tornare nel team che nel 2010 l’ha lanciato nel circo massimo.

A Singapore infatti la storia di Hulkenberg si intreccia con quella di Robert Kubica che in conferenza stampa straordinaria annuncia che dal 2020 lui e la Williams si separano:

I am looking for different opportunities. In order to evaluate these, I have taken the decision I will not continue with Williams after this year, so I will stop at the end of the year with the team.

È una scelta che porta implicazioni anche sul piano finanziario: Pkn Orlen è lo sponsor che è arrivato in Williams seguendo Kubica, adesso informa i media che il sodalizio con il team termina con il contratto del suo pilota. E può essere un problema per Grove.

Sullo sfondo, non meno rilevante, la riflessione sulla parabola di un ragazzo che dopo l’incidente del 2011 resta un talento perduto, che da un lato ha vinto la sua sfida personale per la riabilitazione e per il ritorno ai Gran Premi, ma dall’altro tutto sommato resta una comparsa a cui solo la Williams ha saputo offrire un volante, dopo che i big gli hanno voltato le spalle e comunque dopo avergli preferito per un anno i soldi di Sirotkin. Un lieto fine, ma un lieto fine a metà.

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