L’uomo giusto

venerdì 25 settembre 2020 · Politica
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Si chiude il mandato dell’uomo coi baffoni, di Chase Carey che non era uomo di corse e comunque con forte sensibilità ha gestito la transizione della Formula 1 da Ecclestone a Liberty Media e diventa presidente onorario: “Abbiamo messo basi solide per il lungo termine”.

Adesso – meglio, dal 1° gennaio 2021 – il nuovo amministratore delegato dello sport è Stefano Domenicali, a sei anni e mezzo dall’addio alla Ferrari, dimissionario all’avvento dell’ibrido, poi in Audi e quindi in Lamborghini.

È un altro ex di Maranello che raggiunge una posizione di vertice nell’automobilismo sportivo, dopo Jean Todt alla presidenza della Fia dal 2009, Ross Brawn alla direzione dell’area sportiva del campionato dal 2017, Nicholas Tombazis al reparto monoposto della Fia dal 2018, a dimostrazione postuma del valore degli uomini che una volta popolavano Maranello. Lo riconosce anche Horner:

You look at the make-up of the top end of the sport, with Jean Todt, Ross Brawn and Stefano and it looks like a mid-nineties or early 2000s Ferrari set-up, but I don’t think that there’s any particular bias or love towards Ferrari from any of those individuals. I’m sure Stefano if he takes the role will be scrupulous in his impartiality.

Imparzialità, appunto: su Domenicali giurano tutti, per un ruolo che Liberty all’inizio voleva dare a Toto Wolff. Che svela: “La trattativa di fatto non è mai partita perché la Ferrari non l’avrebbe mai approvata”. Invece Domenicali piace pure ai piloti. Perfino a Hamilton:

I know Stefano really well and he’s one of the nicest guys that I know. I don’t think they could have really chosen someone better to be honest.

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