Gran Premio d’Ungheria 2021 a Budapest: cos’è successo, chi ha vinto e chi ha perso

martedì 3 agosto 2021 · Race highlights
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Certe cose non succedono per caso, lo scontro di Silverstone nasce dall’accumulo di tensione fra i due sfidanti per l’iride, il maxi incidente di Budapest è l’effetto dell’ansia da prestazione che sta consumando Bottas: alla prima curva, su pista umida il boscaiolo di Nastola frana su Norris, innesca una carambola che mette fuori Perez e sfascia l’auto di Verstappen. Mentre Stroll per passare sull’erba abbatte Leclerc e azzoppa Ricciardo. Il risultato è una corsa surreale. Che la Mercedes regala all’Alpine.

L’ordine d’arrivo. Ocon su Hamilton e Sainz, a punti Alonso, Gasly, Tsunoda, Latifi, Russell, Verstappen e Raikkonen. Fuori Stroll, Leclerc, Perez, Bottas, Norris e Mazepin.

Il momento chiave. La ripartenza dopo la bandiera rossa: l’asfalto è asciutto, dopo il giro di formazione entrano tutti ai box per passare dalle intermedie alle slick. Tranne Hamilton, che è l’unico a prendere il via dalla griglia. L’unico! È un errore, che lo sbatte in coda al giro dopo, quando va pure lui al cambio gomme. Ma Toto Wolff sostiene che le previsioni dessero altra pioggia in arrivo.

Chi ha vinto. Ocon, perché comunque regola Vettel nel confronto diretto. Alonso, che sbarra il passo a Hamilton finché può e fa gioco di squadra. Verstappen, che tiene in pista un’auto scarcassata e salva due punti. La Williams che monetizza la botta di culo e mette due auto a punti.

Chi ha perso. Leclerc che viene estromesso da Stroll, pure lui alla prima curva. La Ferrari in condizioni normali non era da podio, ma Binotto s’è mangiato le mani: “L’occasione era ghiotta”.

Perché Vettel è stato squalificato? Perché sull’Aston Martin dopo la corsa mancava il litro di benzina che da regolamento la Fia deve verificare. La squadra sostiene di avere i dati per vincere il reclamo… e riprendersi il secondo posto.

Perché la Fia ha ammonito Vettel? Perché durante la cerimonia degli inni nazionali, prima della partenza, indossava una maglietta a favore dei diritti della comunità lgbt. Al di là di quanto scrivono certi siti, il messaggio da manifestante non c’entra con il provvedimento disciplinare, perché il protocollo della Formula 1 prescrive che l’ufficialità dell’inno nazionale va preservata: i piloti devono presenziare nell’uniforme del team. Tant’è che l’ammonizione è toccata anche a Bottas, Sainz e Stroll che avevano ancora la t-shirt di We Race as One.

Le statistiche. I numeri ufficiali sono carenti, ma Ocon secondo lightsoutblog.com è il vincitore più alto, 186 cm, dai tempi di Gurney, 194 cm, a Spa nel 1967. Comunque è il terzo nuovo vincitore in meno di un anno, dopo Gasly e Perez.

Amarcord. Anche Alonso, come Ocon, la prima vittoria l’aveva conseguita a Budapest: era il 2003 e lui guidava la Renault… cioè l’Alpine dell’epoca.

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