My way

venerdì 3 settembre 2021 · Mercato
tempo di lettura: 2 minuti

Si chiude un ciclo, la Formula 1 è più povera: “È uno di quei giorni – cantava Ornella Vanoni – che ti prende la malinconia, che fino a sera non ti lascia più”.

Kimi Raikkonen – 42 anni a ottobre – a vent’anni dall’esordio mette un punto alla carriera in Formula 1, alla vigilia di Zandvoort affida a Instagram – con annesso collage delle fotografie nei passaggi chiave – la condivisione di una scelta che è maturata in inverno:

This is it. This will be my last season in Formula 1. This is a decision I did during last winter. It was not an easy decision but after this season it is time for new things.

Even though the season is still on, I want to thank my family, all my teams, everyone involved in my racing career and especially all of you great fans that have been rooting for me all this time. Formula 1 might come to an end for me but there is a lot more in life that I want to experience and enjoy. See you around after all of this.

Freddo, misurato, silenzioso e impenetrabile. Non a caso, Iceman. E mai scorretto, casomai distratto. Comunque unico, a modo suo. Giustamente Vasseur dell’Alfa dice: “Non ce n’è un altro come Kimi”.

Nel 2001 dalla Formula Renault salta direttamente in Formula 1 con la Sauber, sotto osservazione perché la superlicenza è temporanea e vale solo per quattro corse. Ma alla Sauber è solo di passaggio, sembra quella l’anticamera per la Ferrari, invece lo prende la McLaren al posto di Hakkinen. E lo paga già a peso d’oro perché la Sauber coi soldi della cessione si mette in casa un computer da 530 processori in parallelo, all’epoca il più potente del paddock.

Alla Ferrari ci arriva comunque, nel 2007 e fa suo il titolo, poi qualcosa si guasta e allora lui lascia il campo per il rally, con Red Bull. Ci ripensa due anni dopo, torna ai Gran Premi sulla Lotus e poi nuovamente alla Ferrari, affianca Alonso e resta quando arriva Vettel. Marchionne lo tiene perennemente in bilico per il rinnovo, alla fine l’Alfa gli offre la sistemazione confortante per programmare l’uscita graduale quando la Ferrari apre a Leclerc.

In tutto fanno 19 stagioni, 21 vittorie, il record assoluto di partecipazioni che solo Alonso può battere l’anno prossimo.

Alfa Romeo, Alonso, Ferrari, Hakkinen, Instagram, Lotus, McLaren, Raikkonen, Red Bull, Sauber, Vasseur, Vettel, Zandvoort,