Spa, altra tragedia: e se Dilano van’t Hoff fosse la prima vittima delle regole dello spettacolo?

mercoledì 5 luglio 2023 · Fuori tema
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Quello fuori dal coro, è ancora una volta Verstappen: “Corriamo a Gedda dove ci sono certe curve cieche che sono peggio di quelle di Spa”. Piuttosto: “Prima di tutto ci sarebbe da capire perché sia stata data la ripartenza in quelle condizioni”. Cioè dopo una neutralizzazione con la safety car, su pista bagnata, in situazioni di visibilità impossibile a un giro alla bandiera a scacchi.

Conviene Perez: “I direttori di gara certe volte sono spinti dai fan, dai social media, da chi sta a casa sul divano e pensa che la pista sia un posto sicuro”.

C’è il sospetto fondato che anche la Formula Regional Europe cercasse lo spettacolo a Spa, piegata a un copione con cui si sono già confrontate la Formula 1 – emblematicamente, ad Abu Dhabi nel 2021 – e l’Indycar nella 500 Miglia a maggio. Ma stavolta c’è scappato il morto: Dilano van’t Hoff – 18 anni, olandese di Dordrecht – perde il controllo dell’auto all’imbocco del rettilineo del Kemmel, viene preso lateralmente da un’altra auto e non sopravvive allo schianto.

È la stessa zona, ma non esattamente lo stesso punto, dove nel 2019 è morto anche Anthoine Hubert in Formula 2: “Comunque – dice Aitken – le ragioni sono diverse, qui è un fatto di visibilità”.

Ad ogni modo, a Spielberg – dove nel frattempo la Formula 1 correva il Gran Premio d’Austria – arriva un’altra chiamata per la sicurezza. E il più attivo è Stroll, in un’intervista di cui dà conto la Bbc:

It’s not fair what happened today. That corner needs to be changed. We’ve been saying it for years. We seriously need to think about what to do with that corner because it’s never fun going through there. Every time we go through there we put our lives on the line, and today we saw something bad happen and it’s not right.

Parole che Wurz, a nome del sindacato dei piloti, non si sente di appoggiare: “Aspettiamo il report della Fia”. Che da parte sua assicura un’inchiesta prima di fare ogni commento.

Per la pista, l’aspetto più beffardo è che la Formula 1 adesso può tirare in causa la carta della sicurezza per giustificare una cancellazione che è già stabilita per questioni di denaro.

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