Il pugno duro di Liberty sulla ristrutturazione, l’halo secondo Alonso, la Jordan sulla Piazza Rossa

domenica 25 febbraio 2018 · Snack news
tempo di lettura: 2 minuti

Halonso. L’estetica non è il massimo, ma l’halo “è una protezione per la testa, quindi – parole di Alonso – il discorso non si pone”. Del resto, “le macchine del 2009 – dice Ricciardo – facevano anche più schifo e poi alla fine la gente s’è abituata”.

Punti di vista. Nel frattempo la Mercedes a Silverstone mette una telecamera sul casco di Bottas e registra il primo onboard con l’halo.

La potenza è uguale per tutti. A tutela delle squadre clienti la Fia ha diramato una direttiva in cui impone a ogni motorista di uniformare le unità che vende. In termini di componentistica e soprattutto di impostazioni.

Giochi di potere. Sean Bratches è l’uomo dalle sopracciglia improbabili che gestisce gli aspetti commerciali per conto di Liberty. Da Parigi manda un messaggio nemmeno tanto cifrato alla Ferrari sul tema della ristrutturazione tecnica e sportiva: “Stiamo lavorando per uno sport competitivo, altrimenti gli appassionati se ne andranno. E quando parliamo di futuro, Liberty è l’unica che comanda”.

Guardatele e dimenticatele. Oggi le presentazioni ufficiali non dicono niente. Nè allo show né all’informazione. Renault ammette: “La macchina che avete visto non è quella vera“. Vale pure per gli altri team che invece non l’ammettono. Insomma a scrivere pagine e pagine di approfondimenti, gli espertoni tecnici della rete buttano solo tempo.

Amarcord. In colbacco, cappotto e doposci, Monteiro e Karthikeyan sulla Piazza Rossa scoprono la EJ15 il 25 febbraio del 2005. Una volta le presentazioni erano uno showIl diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in riedizione a prezzo speciale in print-on-demand su ilmiolibro.it.

Alonso, Ferrari, Fia, halo, Jordan, Liberty Media, McLaren, Renault, Ricciardo,