Melbourne, perché la Fia non ha dato bandiera rossa e perché Alonso è stato punito

martedì 26 marzo 2024 · Regolamenti
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È sembrato un rischio gravissimo, la doppia bandiera gialla e poi la virtual safety car, nel caso dell’incidente di Russell che – su tre ruote, in mezzo alla pista e quasi capottato – via radio chiedeva la bandiera rossa al penultimo giro del Gran Premio d’Australia.

Ma una ragione c’è, dietro la scelta della direzione gara, una ragione che viene da un aggiornamento dei regolamenti e risale al 2023, la possibilità di applicare un delta di riferimento specifico, e quindi una riduzione di velocità più importante, nelle zone di doppia bandiera gialla, nel caso di Melbourne l’uscita dalla curva 6 dove si trovava la Mercedes.

Questo ha fatto sì che le auto arrivassero nel punto dell’incidente a velocità significativamente più bassa rispetto alle altre zone della pista dove comunque si applicava la safety car virtuale. E ha permesso alla Fia di chiudere la gara sulla distanza regolamentare.

Piuttosto, resta la perplessità su un altro punto, il giudizio sull’azione di Alonso, che alla curva 6 anticipa la frenata – di almeno 100 metri, sua ammissione – e secondo la Fia determina l’uscita di Russell.

Non ci sono elementi per giudicare l’intenzionalità di una trappola. Del resto, “Alonso – sostiene la giuria – aveva tutto il diritto di cercare un approccio diverso in curva”. Ma la sua resta secondo i commissari una manovra “potenzialmente pericolosa”. Di qui la sanzione, un drive through che a gara chiusa diventa automaticamente una retrocessione di 20 secondi. L’Aston Martin non fa ricorso, ma Alonso ovviamente non ci sta, via social è durissimo:

In F1, with over 20 years of experience, with epic duels like Imola 2005/2006/Brazil 2023, changing racing lines, sacrificing entry speed to have good exits from corners is part of the art of motorsport. We never drive at 100% every race lap and every corner, we save fuel, tyres, brakes, so being responsible for not making every lap the same is a bit surprising.

Tant’è che la decisione della Fia apre un caso e lascia una scia di perplessità. Perché i piloti stanno con Alonso, inclusi gli ex. Damon Hill per esempio: “Quest’idea che bisogna penalizzare chi fa cose inaspettate, non fa parte delle corse”.

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