Gomme da 18 pollici, test conclusi: ecco com’è andata, tra pandemia e illustri rinunce

mercoledì 20 ottobre 2021 · Test
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L’ultimo test l’ha fatto Kvyat con l’Alpine a Le Castellet: nella pausa tra il Gran Premio di Turchia e quello degli Stati Uniti si è chiuso il lungo programma di sviluppo delle gomme Pirelli da 18 pollici che rappresentano uno dei punti della rivoluzione globale per l’anno prossimo.

Un percorso travagliato, è iniziato nel 2020, poi è slittato in avanti di un anno per la pandemia da coronavirus, anche perché il lockdown ha impedito a Pirelli di lavorare a tempo pieno in fabbrica. Per cui la prima valutazione l’ha fatta il computer. Dice Mario Isola:

This system of virtual screening helped us optimise the number of physical prototypes produced and return to on-track testing for 28 days throughout 2021.

Alla fine, Pirelli mette insieme 36 giornate di prove su dieci piste diverse, per un totale di oltre 20 mila chilometri distribuiti fra nove team, cioè tutti meno la Williams, per questioni finanziarie.

Perché è vero che alle squadre viene riconosciuto un rimborso, ma certe spese per le complicazioni logistiche restano. Tant’è che anche la Mercedes a maggio ha rinunciato al test per le mescole da bagnato, per cui la palla è passata un’altra volta alla Ferrari, che a sua volta nel 2019 aveva declinato l’invito alle prime sperimentazioni.

Sui risultati, nessuno si pronuncia. Circola una dichiarazione severa di Hamilton, ma risale a novembre dell’anno scorso, quando i pneumatici ancora non li aveva provati. Pare che Sainz una volta abbia sbattuto, non c’è conferma ufficiale e comunque non è detto che la causa siano le gomme. Quindi, mistero.

Adesso la Fia deve validare le specifiche, poi tocca un’altra volte alle squadre, ai test di Abu Dhabi prima di Natale.

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