L’altra Suzuka: spigolature e storie minori, dal circuito dove s’è scritta la storia

giovedì 21 settembre 2023 · Amarcord
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C’è la storia, con la S maiuscola. E ci sono le storie, quelle minori, con la s minuscola. Suzuka offre l’una e le altre, cioè queste.

Il malinteso. Mansell dà strada a Patrese nel 1992, dichiara volesse aiutarlo in classifica contro Senna: “Ne avevo parlato al mio ingegnere”. Patrese invece non ne sa niente: “Infatti non mi era chiaro cosa stesse succedendo”. A maggior ragione perché poi Mansell si rimette a spingere, finché non perde olio e si ritira. Solo a quel punto Patrese ha la certezza della vittoria, l’ultima della carriera.

Prototipi/1. Nel 1993 nelle prove libere la Benetton prova con Michael Schumacher la B193C a quattro ruote sterzanti, sulla base di un’innovazione che Nissan sta trasferendo alle stradali: i tempi sul giro non danno ragione alla squadra, l’auto è lenta nelle curve a raggio stretto e viene presto abbandonata.

Prototipi/2. Nakajima nel 1994 porta in pista l’Honda RC101B in un test privato, con il motore che ha usato la McLaren due anni prima. L’auto è un modello che ufficialmente mai è andato in pista e mai ci va: per rivedere un’auto dell’Honda in un Gran Premio deve trascorrere un altro decennio.

Per una gomma in meno. Al pit stop di Hill nel 1994 la Williams non riesce a estrarre la posteriore destra e alla fine non la cambia affatto. Hill vince per somma di tempi, sul calare della sera, dopo l’interruzione per bandiera rossa per incidente.

Stop and go. Nel 2009 le qualifiche vanno a singhiozzo: cinque incidenti, tre interruzioni e un’infinità di bandiere gialle che pochi rispettano, ne scaturisce una lunga serie di retrocessioni.

Il ritorno del re. Schumacher nel 2011 fa tre giri in testa, sono gli unici in tre anni alla Mercedes, bruscolini nella larga messe di tutta la carriera.

Lingua tagliente. Alonso nel 2015 scredita l’Honda sulla pista di casa, via radio mentre tutti l’infilano, manco lui guidasse una paperella: “Imbarazzante. Un motore da GP2”. È uno sfogo durissimo di cui anni dopo si pente: “Era un periodo di frustrazione, forse era una frase da evitare. Ma stavo parlando con il mio ingegnere, era una conversazione privata”.

Allerta meteo. Nella storia del Gran Premio del Giappone, per tre volte le qualifiche sono state spostate da sabato pomeriggio a domenica mattina e sempre per maltempo: nel 2004, nel 2010 e nel 2019.

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